L’isola di Pasqua, una delle meraviglie in Oceania

Isola di pasqua

L’isola di Pasqua è una delle meraviglie da visitare assolutamente se si pensa di fare un viaggio in Oceania. L’Oceania è uno degli ultimissimi continenti scoperti e racchiude nel suo confine un insieme di isole ed arcipelaghi.

E’ formata da più Stati: la Micronesia, la Polinesia, la Melanesia, la Nuova Zelanda e l’Australia. Si tratta di un continente molto esteso che racchiude al suo interno tanti piccoli angoli di paradiso bagnati dall’oceano Pacifico.

Tutti hanno una bellezza ed un fascino molto particolare e sono in grado  ognuno di attirare numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo.

La Polinesia, una delle meraviglie dell’Oceania

La Polinesia rientra sicuramente tra le aree oceaniche più ricche di fascino. Tra i luoghi più belli è doveroso citare Manihi, anche detta “La perla nera della Polinesia”; le Isole Marchesi; le isole Raiatea e Taha’A e, per ultima ma non certo per importanza, l’Isola di Pasqua.

Il suo nome indigeno è “Rapa Nui” ed è caratterizzata dalla presenza di circa 900 figure umane dalla testa molto grande chiamate “moai”.

isola in Polinesia

L’isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua è un’isola vulcanica della Polinesia appartenente al Cile. Il suo nome indigeno è Rapa Nui. L’isola è famosa per i siti archeologici che comprendono quasi 900 statue monumentali chiamate moai, scolpite dagli abitanti tra il XIII e il XVI secolo.

I moai sono figure umane caratterizzate da teste molto grandi, spesso appoggiate sopra imponenti piedistalli di pietra chiamati ahus. Ad Ahu Tongariki si trova il più grande gruppo di moai in posizione eretta. Un’isola carica di fascino e mistero, ma anche di tanta bellezza naturale e paesaggi mozzafiato.

spiaggia dell'isola di pasqua

Il mistero dell’Isola di Pasqua

Cosa è successo davvero agli abitanti dell’isola di Pasqua? Assodato che gli alieni non c’entrano nulla, gli studiosi di mezzo mondo hanno provato a dare una risposta più plausibile al mistero che circonda da anni l’affascinante isola di Pasqua.

La storia a noi conosciuta dell’isola di Pasqua inizia il 5 aprile 1722, quando l’olandese Jacob Roggeveen, con una spedizione finanziata dai mercanti di spezie, metteva piede su un’isola del Pacifico fino ad allora sconosciuta agli europei. Dato che era la domenica di Pasqua l’esploratore pensò bene di assegnarle il nome con cui è ancora oggi nota. Ma che ne è stato dei famosi costruttori dei moai?

Erich von Däniken ci ha messo del suo. Non era uno scienziato ma uno scrittore che diede vita a molti miti pseudoarcheologici. Sosteneva che la civiltà dell’Isola di Pasqua, quella che aveva costruito i moai, fosse venuta in contatto con gli alieni. Inutile dire che non esisteva alcuna prova concreta a sostegno di questa fantasiosa teoria.

Una successiva teoria, divulgata dal geografo Jared Diamond, vuole che la civiltà si sia estinta per aver sfruttato in modo intensivo le risorse ambientali fino a distruggere il fragile ecosistema dell’isola.

Recenti studi hanno però ampiamente ridimensionato anche questa teoria sostenendo che l’isola era comunque adatta ad ospitare una popolazione ancora più grande di quella presente all’epoca dei famosi moai e che la società era molto più resiliente di quello che ci hanno portato a credere.

Quel che è certo è che, con il passare del tempo l’isola vide il diffondersi di numerose malattie, portate tanto dagli europei quanto dai trafficanti di schiavi; in particolare nel 1862 vennero catturati oltre 2000 indigeni da una flotta di trafficanti peruviani aventi come scopo quello di venderli al mercato degli schiavi. Alcuni di loro riuscirono ad imbarcarsi e provare a far ritorno ma vennero colpiti da un’epidemia di vaiolo.

Dei 10000/15000 abitanti presenti sull’isola prima dell’arrivo degli europei, nel 1877 si contarono solo 111 abitanti.

Il dibattito è ancora aperto, il mistero rimane nell’aria e, qual che conta, un’isola meravigliosa e carica di storia e mistero è pronta ad accogliervi.

Isola di Pasqua: cosa vedere?

Quali sono le principali attrazioni da non perdere in caso di una vacanza sull’isola di Pasqua? Ecco le cose che non devi assolutamente perderti!

Le statue dell’Isola di Pasqua: i Moai

Le statue dell’Isola di Pasqua, i famosissimi Moai, rappresentano la principale attrazione dell’isola. Il loro significato resta comunque incerto: secondo le teorie più accreditate rappresenterebbero i sacri antenati che vegliano sui villaggi e sui luoghi di culto.

Hanno un altezza diversa che varia tra i 2 e i 20 metri. La cosa forse più sorprendente è che furono scolpite da blocchi unici di una roccia vulcanica presente solamente nelle cave del vulcano Ranu Raraku.

Moai, le statue dell'isola di Pasqua

Cave di Rano Raraku

Per poterle visitare devi procurarti il biglietto di entrata per il Parco Nazionale. Le cave di Rano Raraku sono situate presso l’omonimo vulcano. Furono infatti utilizzate per la costruzione dei Moai. Durante la loro visita potrai ammirare alcune statue ancora in fase di costruzione.

Villaggio di Orongo

Si tratta di un tipico villaggio che si trova nel Parco Nazionale. Orongo è un villaggio piuttosto caratteristico ma anche un interessante centro religioso. Al suo interno è possibile vedere diverse incisioni rupestri, la maggior parte delle quali dedicate al culto dell’Uomo-Uccello. Di cosa si tratta? Attorno al XVI secolo il potere passò nelle mani dei Matatoa, una nuova classe guerriera che instaurò il culto del Tangata Manu (Uomo-Uccello).

Ogni anno tutte le tribù sceglievano un guerriero e lo facevano partecipare al rito dell’Uomo-Uccello. In pratica i guerrieri partecipanti dovevano dal villaggio rituale di Orongo, tuffarsi in mare e raggiungere a nuoto l’isolotto di Motu Nui (possibilmente senza farsi sbranare dagli squali), cercare un uovo di sterna fuliginosa, raccoglierlo e tornare sull’isola. Il vincitore diventava per un anno il Tangata Manu, ossia il Sacro Uomo-Uccello.

Spiaggia di Anakena e Ovahe

Sul versante nord dell’isola sono presenti le spiagge di Anakena e Ovahe, poco distanti l’una dall’altra. Sulla spiaggia di Anakena è possibile ammirare l’Ahu Nau Nau con i suoi sette Moai in riva al mare.

intrattenimento-sull'isola di Pasqua

Come raggiungere l’Isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua si trova nell’Oceano Pacifino, a circa 3600 chilometri dalle coste del Cile. L’unico modo per poterci arrivare è, ovviamente, un volo aereo. La compagnia cilena Latam Airlines effettua collegamenti verso l’Isola di Pasqua da:

  • Santiago (Cile): volo diretto che dura circa 5 ore e mezza all’andata e 4 ore e mezza al ritorno.
  • Papeete (Polinesia Francese): la scelta e un po’ più limitata ma nelle date in cui sono disponibili voli diretti il tempo di viaggio si aggira intorno alle 5 ore.

Isola di Pasqua, Cile

Elena Fassoli
"La via più breve per giungere a se stessi gira intorno al mondo", diceva Hermann Keyserling. Ed ecco perché, appassionata da anni di viaggi e sport, mi piace avventurarmi in quel cammino che, attraverso il mondo, mi porta costruire la miglior versione di me stessa.